Per preservare la salute dei denti, prevenire la formazione della carie è di primaria importanza.
In odontoiatria pediatrica si è diffusa una pratica preventiva che riduce il rischio di sviluppo del processo carioso che prende il nome di sigillatura e che di norma si esegue sui primi molari permanenti del piccolo paziente.
L’età migliore per eseguire la sigillatura è tra il 5° ed il 7° anno, ovvero quando iniziano ad erempore i primi molari permanenti, i quali appena erotti sono anche più fragili a livello dello smalto.
Inoltre questi denti presentano solchi e fessure profonde che rappresentano il luogo ideale in cui batteri e placca possono annidarsi e proliferare.
A tutto ciò va poi aggiunto che i bambini consumano una quantità di cibi zuccherati e che la loro pratica di igiene orale è approssimativa, di conseguenza il rischio di insorgenza di carie aumenta.
La sigillatura dentale è una procedura non invasiva rapida e indolore, che non necessita di anestesia e neppure del “trapano” del dentista.
I materiai utilizzati sino a base di resina dentale e cementi vetroionometrici a lento rilascio di fluoro che vengono applicati direttamente sui solchi dei denti da sigillare.
Secondo i dati forniti dal Ministero della Salute Italiano, la sigillatura ha un effetto preventivo che si attesta al 87,1% a 3 anni, al 76,3% a 4 anni e al 65% a 9 anni dall’applicazione.
Occorre quindi ricordare ai genitori dei piccoli pazienti che la sigillatura è una procedura valida per ridurre notevolmente lo sviluppo di carie, ma che va comunque associata ad un’accurata igiene orale e ai controlli periodici dal dentista.
A cura di Dott.ssa Silvia Bernardini